Progetto LOD. Condivisione e integrazione per un archivio aperto.

I dati del Fondo Archivistico Servizio Gestioni EGELI dell’Istituto San Paolo di Torino

La scelta culturale e civile della Fondazione 1563 nella gestione e valorizzazione del proprio patrimonio archivistico si attua attraverso scelte tecnologiche che consentano la massima apertura e accessibilità ai dati, per potenziare le attività di ricerca e divulgazione.

In questa prospettiva, è stata avviata l’attività di esposizione dei dati attraverso il paradigma dei LOD – Linked Open Data, che consente l’interoperabilità dei dati e favorisce la possibilità di integrazione di informazioni derivanti da diversi soggetti conservatori.

Il primo fondo archivistico dell’Archivio Storico ad essere trattato con questa tecnologia è il III – ISPT – Servizio Gestioni EGELI, che conserva le carte relative alle requisizioni dei beni ebraici (e in seguito all’entrata in guerra dell’Italia anche dei beni dei “nemici”) a seguito dell’emanazione delle leggi razziste del 1939 e successive, nel territorio piemontese e ligure. La gestione dei beni era stata per queste zone affidata all’Istituto di San Paolo di Torino dall’EGELI – Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare.

Si tratta di 115 metri lineari di documenti con oltre 6300 fascicoli, registri, rubriche dal 1939 al 1950: più di 500 pratiche relative ai beni ebraici, quasi 1000 quelle riferite ai beni dei nemici in patria.

Le carte sono inventariate e rese disponibili al pubblico sul sito dell’Archivio Storico, e sono valorizzate da strumenti digitali che aprono nuovi percorsi per la ricerca umanistica e sono oggetto di attività di storytelling (Dalle carte le Vite) e didattica (Remembr-House).

Il nucleo centrale del fondo archivistico è rappresentato dai fascicoli dei sequestri e delle confische, intestati ai proprietari. Centinaia di pratiche: appartamenti cittadini e proprietà rurali, descritti da inventari analitici, dove tutti gli oggetti della vita quotidiana di quelle famiglie, mobili, suppellettili, arredi, venivano elencati e stimati.

La fase di arricchimento dei dati rilevati dall’inventariazione del fondo archivistico (pubblicato nel 2014) ha individuato e fatto emergere maggiori quantità di informazioni, e consentito la modellazione dei dati sulla Description Banking Archives Ontology (DBA), ontologia per rappresentare le informazioni degli archivi storici bancari, realizzata dall’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo.

I dati pubblicati, interrogabili attraverso SPARQL, si riferiscono alle pratiche di sequestro e di confisca (beni ebraici e beni cittadini nemici), relativi a più di 2000 indirizzi afferenti a Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. I nominativi collegati, che comprendono le vittime delle requisizioni, ma anche i famigliari coinvolti nella procedura e nella successiva restituzione, sono ad oggi 9.460, a testimonianza dell’impatto effettivo che le leggi hanno avuto, sulla vita dei singoli e dell’intera comunità. Le informazioni derivano dalle carte del fondo archivistico, confrontate anche con gli elenchi del censimento ebraico conservati presso l’Archivio Storico della Città di Torino, pubblicati nel volume “Torino tra leggi razziali e resistenza civile”, Archivio Storico della Città di Torino, 2019.

La pubblicazione dei dati sul sito dell’Archivio Storico è il primo passo di un progetto di condivisione integrato con l’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, che conserva l’archivio “gemello” per i beni gestiti dalla Cariplo in Lombardia.

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