La storia dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino è strettamente legata a quella della Compagnia di San Paolo e affonda le sue radici nella Torino cinquecentesca. La confraternita, nata il 25 gennaio 1563, si proponeva il duplice scopo di soccorrere la popolazione gravata dalla miseria, dopo anni di dominazione straniera in seguito alle guerre tra Francia e Spagna, e di arginare l'espansione della riforma protestante.
Nel 1579 la Compagnia fondò il Monte di Pietà, per sottrarre al flagello dell'usura i ceti più deboli, attraverso la corresponsione di piccoli prestiti su pegno. Nello stesso periodo prendeva avvio l'assistenza femminile con l'erogazione di doti e l'apertura della Casa del soccorso (1589) e successivamente (1683) della Casa del deposito. L'Ufficio Pio, costituito nel 1595, gestiva l'attività assistenziale e religiosa della Compagnia. I paolini collaborarono alla costruzione della chiesa dei SS. Martiri, all'istituzione del Collegio dei nobili convittori, dell'Albergo di virtù, dell'Ospedale di carità.
L'incremento del patrimonio, grazie ai lasciti delle famiglie piemontesi, determinava un'intensa attività finanziaria, culminata nell'assunzione dell'amministrazione del debito pubblico nel 1653. Dopo aver raggiunto il massimo sviluppo a metà Settecento, la Compagnia fu soppressa dal governo repubblicano francese nel 1802. Nel 1804 il Monte di Pietà fu riorganizzato dal governo francese sul modello del Monte di Parigi, accentuandone il carattere bancario. Reintegrata nelle sue funzioni nel 1814, la Compagnia assunse anche la gestione cittadina del servizio sanitario per i poveri. Con l'avvento dello Stato liberale, tuttavia, nel 1853 il governo di Vittorio Emanuele II restringeva l'attività della Compagnia alle pratiche religiose e affidava il patrimonio e la gestione delle attività assistenziali e creditizie a un consiglio di nomina pubblica, denominato Opere Pie di San Paolo, successivamente Istituto di San Paolo, che sviluppò molto la sua attività bancaria tramite il Monte di pietà, divenuto progressivamente una vera e propria banca, fino al riconoscimento nel 1923 della prevalente attività creditizia rispetto a quella pignoratizia.
Un importante settore, caratterizzante l'attività del San Paolo, fu inaugurato nel 1867, con l'assunzione dell'esercizio del Credito Fondiario, in concomitanza con le riforme agrarie e con l'incremento dell'edilizia urbana. Negli anni del decollo industriale di Torino, l'Istituto sostenne mediante prestiti al Comune e alla Provincia lo sviluppo delle infrastrutture e la municipalizzazione dei servizi essenziali; finanziò la costituzione dell'Istituto delle case popolari; ebbe un ruolo importante nella costruzione della nuova sede dell'Ospedale Maggiore alle Molinette, ultimata nel 1935; sostenne l'istruzione operaia e tecnica. Il San Paolo seguiva una politica creditizia di estrema cautela, che gli permise di superare la grande crisi del '29 e di rilevare i depositi della Banca Agricola Italiana , di proprietà di Riccardo Gualino, in Piemonte e Liguria, passando da 14 a 120 filiali.
Pur dando maggiore impulso al settore creditizio, il nuovo ente proseguiva e rinnovava le attività dell'Educatorio Duchessa Isabella (nome assunto dalle Case del soccorso e del deposito nel 1883) - che, nella sede appositamente costruita a fine Ottocento nell'attuale piazza Bernini, impartiva alle giovani un'educazione completa, dalle elementari alle magistrali - e dell'Ufficio Pio, che provvedeva all'assistenza e beneficenza e aveva funzioni di utilità pubblica e sociale.
Con il rilievo dei depositi della Banca Agricola Italiana nel 1931 l'Istituto estese la propria struttura, fin ad allora limitata alla città, al Piemonte e alla Liguria e nel 1932 ottenne lo statuto di Istituto di credito di diritto pubblico. Dopo l'emanazione delle leggi razziali del 1938 il Credito fondiario del San Paolo fu incaricato di gestire, principalmente in Piemonte e Liguria, le proprietà immobiliari sequestrate agli ebrei, cui si aggiunsero, dopo l'entrata in guerra, quelle degli stranieri di nazionalità nemica.
Il ruolo assunto nella ricostruzione postbellica, l'estensione territoriale, la diversificazione del credito, l'ingresso da protagonista nel mercato dell'ECU, posero le basi per la grande espansione nazionale e internazionale dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino (nome assunto nel 1950), che divenne uno dei più importanti gruppi bancari a livello europeo. A rafforzare la struttura dell'Istituto contribuì anche l'istituzione nel 1959 di una sezione autonoma per il finanziamento di opere pubbliche e impianti di pubblica utilità nell'ambito territoriale di loro competenza.
Negli anni '60 del Novecento l'Istituto conobbe una ulteriore fase di forte crescita (è del 1963 l'inaugurazione della sede di piazza San Carlo ristrutturata dall'Istituto dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale) che rese necessaria anche l'istituzione di un Ufficio Pubblicità all'interno del Servizio Segreteria con funzioni di pubblicità dell'Istituto, rapporti con la stampa e acquisto del materiale promozionale e di propaganda (dal 1980 tali funzioni furono demandate al Servizio Studi con la denominazione di "Servizio Studi e Pianificazione"). A tali competenze si affiancava quella affidata all'Ufficio Relazioni e Coordinamento sin dagli anni '40, ossia la cura delle relazioni culturali e dei rapporti particolari con gli enti tramite l'organizzazione e la pubblicità di eventi legati all'Istituto (compito anch'esso demandato alla Direzione Studi e Pianificazione, poi Divisione "Relazioni Esterne", a partire dal 1985). Parallelamente, a partire dalla seconda metà degli anni '60, iniziò una politica di progressiva automazione e informatizzazione del lavoro, dapprima con la costruzione del Centro Contabile di Moncalieri (1965) e in seguito con lo sviluppo di un Centro di Elaborazione Dati, di un sistema informatico di gestione del personale, dell'adozione di procedure di Tele Processing e di utilizzo sempre più massivo di sistemi automatici di erogazione del denaro (anni '80). Nel 1974 inoltre, con la costituzione nell'ambito del Servizio Segreteria dell'Ufficio Erogazioni, mutarono anche i compiti affidati alle Aziende Pie (Ufficio Pio ed Educatorio Duchessa Isabella) ora amministrate dall'autonomo Ufficio Beneficenza: rimaneva di loro competenza solo l'assistenza alle persone mentre le elargizioni di beneficenza e di utilità pubblica e sociale disposte dall'amministrazione, dalla sede centrale e dalle filiali in sede di ripartizione degli utili e a valere sul "fondo per beneficenza" divenivano competenza dell'Ufficio Erogazioni.
Conseguentemente, tra la fine degli anni '70 e la prima metà dei '90, l'Istituto si sviluppò ancora sia a livello nazionale - per linee interne o mediante l'acquisizione di alcuni istituti di credito di piccola e media dimensione (Banco Lariano, Banca Fabbrocini, Banca Provinciale Lombarda, Banca Popolare dell'Agricoltura di Canicattì, Banca Nazionale delle Comunicazioni) e la partecipazione in sempre più numerosi enti e società - sia sui mercati internazionali con l'istituzione di agenzie di rappresentanza e filiali estere. Alla fine del 1991, nel quadro della Legge "Amato-Carli", le attività creditizie furono demandate ad una società per azioni di nuova costituzione, l'Istituto Bancario San Paolo di Torino S.p.A., mentre le attività di pubblico interesse e utilità sociale rimasero nel "vecchio" Sanpaolo, che assumeva, in omaggio alla sua storia, la denominazione di Compagnia di San Paolo.